Glaucoma 2018-04-15T23:30:42+02:00

Il glaucoma

Il glaucoma è una malattia oculare correlata generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata. Secondo l’OMS ne sono affette almeno 55 milioni di persone nel mondo, tant’è che il glaucoma è la seconda causa di cecità dopo la cataratta, ma è la prima causa irreversibile. In Italia si stima che colpisca circa un milione di persone, ma la metà di esse non ne sarebbero a conoscenza perché non effettuano visite oculistiche periodiche. La disabilità visiva provocata dal glaucoma (compresa l’ipovisione) può essere prevenuta, purché la malattia venga diagnosticata e curata in tempo.

All’interno dell’occhio è presente un liquido (umore acqueo) che viene continuamente prodotto e riassorbito. L’occhio, in pratica, è come un piccolo recipiente con un rubinetto e uno scarico sempre aperti. Se quest’ultimo si ostruisce, si avrà un aumento della pressione intraoculare. Se la pressione raggiunge livelli elevati (la soglia massima è di 21 mmHg) a lungo andare il bulbo oculare si danneggia a livello del nervo ottico, con una progressiva perdita di fibre nervose.

L’occhio umano percepisce un oggetto insieme a tutto ciò che lo circonda: tutto questo costituisce il campo visivo. L’immagine viene trasmessa dalla retina al cervello tramite il nervo ottico, una sorta di cavo elettrico contenente milioni di fili al suo interno che trasportano le immagini relative a una parte del campo visivo: le traduzioni di questi segnali bioelettrici vanno a costituire l’immagine che stiamo guardando.
L’aumento della pressione intraoculare danneggia irreparabilmente i neuroni che trasportano questo segnale elettrico. Inizialmente il danno colpisce i “fili” che trasportano le immagini relative alla periferia del campo visivo, quindi chi è affetto da glaucoma continua a vedere l’oggetto che fissa, ma non si accorge che l’area visiva periferica (visione laterale) si va riducendo progressivamente.
Gli ultimi ad essere lesi sono i fili che provengono da quella zona della retina con cui si fissano gli oggetti (macula) e, se il glaucoma non viene trattato con successo, si riduce l’acuità visiva fino alla cecità completa, provocata da un danno permanente del fascio di fibre nervose papillo-maculari.

Una diagnosi precoce del glaucoma è possibile solo se il paziente si sottopone periodicamente a un esame complessivo dell’occhio. Nel corso della visita i parametri che l’oculista attenzionerà sono: la pressione dell’occhio (pressione intraoculare), l’aspetto del nervo ottico tramite l’oftalmoscopio e, dove necessario, il campo visivo tramite perimetria computerizzata e la valutazione del disco ottico tramite OCT.
Si tratta di esami strumentali non invasivi che consentono lo studio dettagliato della papilla ottica e, soprattutto, la misurazione dello spessore delle fibre nervose attorno ad essa.

Il glaucoma, di solito, si presenta maggiormente nei pazienti che hanno più di quarant’anni e, soprattutto, se ci sono altri casi in famiglia (per questo si parla di “familiarità” per il glaucoma). Più si è anziani e più aumenta il rischio di essere colpiti da questa patologia oculare detta anche “silente” perché non dà sintomi particolari nelle fasi iniziali. Soprattutto chi ha altri familiari con glaucoma dovrebbe sottoporsi a un controllo oculistico (con misurazione della pressione oculare) almeno una volta l’anno.

È la forma di glaucoma più frequente (circa l’80% dei casi) e si verifica in seguito a un ostacolo che incontra l’umor acqueo nel defluire (in particolare attraverso il trabecolato sclerocorneale, una minigrondaia circolare che si trova sopra l’iride o, più precisamente, nell’angolo irido-corneale). Si sviluppa lentamente e in genere non dà sintomi, tanto che spesso ci si rende conto di aver tale patologia solo quando il danno al nervo ottico è giunto a uno stadio avanzato. Per prevenirlo è opportuno sottoporsi a check-up oculistici periodici.

Il glaucoma ad angolo stretto si manisfesta in seguito all’occlusione dell’angolo irido-corneale che causa un rapido aumento della pressione intraoculare. Quest’improvviso incremento pressorio, chiamato “attacco acuto di glaucoma”, è molto grave e, se non curato tempestivamente, può portare a cecità in breve tempo. I sintomi principali sono l’offuscamento della vista, la comparsa di aloni anomali attorno alle luci, dolore oculare violento, nausea e vomito.
I fattori che predispongono al glaucoma sono, tra l’altro, la riduzione della profondità della camera anteriore (ridotto spazio compreso tra cornea e iride), che si può avere nel caso di ipermetropia elevata, ma anche la cataratta totale (detta “matura intumescente”: il cristallino perde completamente la sua trasparenza ed elasticità fino a sembrare un piccolo sasso bianco).

Si tratta di una forma di glaucoma causata da un sistema di drenaggio dell’occhio non funzionante sin dalla nascita. Per questo motivo, si verifica un aumento di pressione intraoculare e il bambino presenta fastidio alla luce (fotofobia) e lacrimazione eccessiva. L’aumento pressorio può causare un aumento delle dimensioni dell’occhio (nei piccoli le pareti oculari sono meno resistenti e più elastiche) e la cornea può divenire opaca. Ogni sintomo sospetto deve indurre i genitori a recarsi dall’oculista per effettuare una visita di controllo.

Il glaucoma secondario si presenta quando l’ostacolo al deflusso e il conseguente aumento della pressione intraoculare è derivato da alcune malattie (fra cui il diabete o le trombosi retiniche), dall’uso di alcuni farmaci, da emorragie, da tumori o da stati infiammatori.

Il glaucoma si cura di solito con colliri ed, eventualmente, con l’uso di compresse. Per risultare efficace la terapia deve essere seguita regolarmente e con costanza. Talvolta, il trattamento può dar luogo ad effetti non desiderati: alcuni tipi di gocce possono causare bruciore, arrossamento dell’occhio e dermatiti palpebrali. Si possono avere, inoltre, alterazioni di scarsa importanza del ritmo cardiaco. Le compresse possono indurre, invece, sonnolenza, riduzione dell’appetito, disturbi intestinali e occasionale formazione di calcoli renali. Nel caso in cui questi sintomi si verifichino, bisogna consultare immediatamente l’oculista.

I glaucomatosi necessitano di controlli periodici. La malattia, infatti, può peggiorare senza dare particolari sintomi e, in tal caso, può essere necessario modificare la terapia. Il danno oculare provocato dal glaucoma è irreversibile: si ricorre a farmaci ed eventualmente alla chirurgia (trabeculectomia) per cercare di preservare almeno la funzionalità visiva rimanente. Il trattamento del glaucoma è efficace solo se viene seguita scrupolosamente la terapia prescritta dall’oculista.

Se la terapia dovesse risultare inefficace nel controllo dei valori della pressione intraoculare, è possibile ricorrere alla chirurgia o al laser. In alcuni casi può essere attuata quest’ultima terapia, che non prevede l’impiego di incisioni. In altri casi è indispensabile effettuare, invece, un’incisione per creare un nuovo canale di deflusso. Nella maggioranza dei casi si riesce, con questi metodi, ad impedire l’evoluzione della malattia che altrimenti può portare a ipovisione e cecità.

TRATTAMENTI DEL GLAUCOMA
glaucoma
glaucoma angolo aperto e angolo chiuso
visione con glaucoma
nervo ottico nel glaucoma